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Chiamata alla mobilitazione contro il G7 e il suo mondo.

TESTO ORIGINALE: https://g7ez.eus/fr/appel/

Il G7 raggruppa le sette potenze economiche occidentali (Stati Uniti, Giappone, Germania, Francia, Regno Unito, Italia, Canada). Stabilisce una gerarchia tra i paesi che determina quelli che sono potenti, ideologicamente ben allineati e rifiuta quelli che non lo sono. Fin dalla sua nascita il G7 è messo in discussione per la sua illegittimità. Sostenendo il libero mercato, la deregolamentazione, l’austerità finanziaria, i paesi del G7 hanno contribuito alla crescita di quelle disuguaglianze sociali a un livello mai raggiunto in 100 anni. I vertici del G7 rappresentano la dominazione delle principali potenze occidentali. Servono a far accettare i compromessi più favorevoli agli interessi del capitalismo. E’ all’interno di questi compromessi che si decidono le politiche economiche e finanziarie che saranno imposte ai popoli del mondo.

Il prossimo vertice avrà un’ulteriore particolarità: si svolgerà nei Paesi Baschi in un territorio in cui la resistenza allo sfruttamento capitalista, all’oppressione imperialista e eteropatriarcale sono radicate e vivaci, così come la solidarietà e la volontà di costruire un altro mondo

Il mondo del G7

L’obiettivo del vertice del G7 è stato per lungo tempo quello di circoscrivere al meglio le crisi successive del capitalismo, imponendo al mondo il cancro neoliberista. Per i partecipanti oggi si tratta di salvare il sistema dalle conseguenze delle politiche adottate da loro stessi da più di 40 anni. Perciò l’efficacia che pretendono di avere è messa in discussione dall’instabilità internazionale, dalle molteplici crisi aggrovigliate,  dalla potenza degli interessi capitalistici e le misure adottate che non trattano mai i problemi alla radice. Questo vertice, organizzato con un costo elevato (500 milioni di dollari nel 2018), si riduce a un’operazione di comunicazione.

Lo stato del mondo rappresentato dal G7 è oggi profondamente mortifero. I suoi aspetti nefasti sono evidenti e incontestabili:
- cambiamenti climatici
- avvelenamento dell’ambiente e riduzione della biodiversità
- aumento delle disuguaglianze tra gli stati e le classi sociali in ciascuno di essi
- guerre imperialiste, conflitti perenni e povertà per milioni di persone
- migrazioni forzate e chiusura degli stati ricchi
- crescita dell’autoritarismo, del fondamentalismo religioso e delle idee razziste
- aumento delle violenze di genere alimentate dalle politiche neoliberiste
- spoliazione dei cittadini, dei popoli e dei territori dal superpotere delle multinazionali

Una buona parte dell’umanità è privata dei diritti elementari contenuti nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.Alcuni popoli sono violentemente oppressi e il loro diritto all’esistenza e all’autodereminazione negato, anche nel cuore dell’Europa. Anche nei paesi del G7 le politiche dell’austerità provocano il peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro. Siamo in una situazione di crisi sistematica multidimensionale, sociale, politica, ambientale, geopolitica che sta mettendo in gioco le condizioni di vita sulla terra.

Quali saranno le tematiche trattate nel 2019?

Ogni anno, nel tentativo di rispondere alle critiche sulla sua illegittimità, il G7 propone dei temi di attualità e invita i protagonisti della società civile a discuterne. La verità è che il G7 non ha mai mantenuto le sue promesse. Le sue dichiarazioni finali sono una lista di buone intenzioni mai seguite da misure concrete o stringenti: aiuto allo sviluppo (Scozia 2005), paradisi fiscali (2013 Irlanda), diritti dei rifugiati (Italia 2017), gli esempi abbondano.

La riunione del G7 per il territorio coinvolto

La riunione del G7  implica un importante limitazione delle libertà di circolazione e manifestazione sul territorio coinvolto. Impone un vero stato di assedio e un’occupazione poliziesca soffocante. Perchè dovremmo accettare tutto questo senza reagire? All’utilità del G7 non crede più nessuno. Nessuno vuole più il G7. E’ uno spreco di denaro pubblico e la miglior soluzione è la sua scomparsa pura e semplice

Dai Paesi Baschi costruire un altro mondo possibile.

Ci mobilitiamo in occasione del G7 dell’agosto 2019 nei Paesi Baschi perchè il mondo che esso rappresenta deve cambiare profondamente e ora. Costruire un altro mondo è possibile e urgente; e dai Paesi Baschi dobbiamo fare la nostra parte. Qui le mobilitazioni e i progetti in vista di un cambiamento di modello di vita si sono moltiplicati: per frenare il cambiamento climatico, in favore della libertà di movimento, per la difesa degli interessi dei lavoratori e delle lavoratrici, contro l’oppressione di genere, per la diversità culturale e linguistica, contro la guerra e in favore della pace, in sostegno ai progetti di autorganizzazione.

E’ per questo, mentre ci opponiamo al G7, vogliamo rafforzare le nostre lotte per un cambiamento sociale.

Ci mobiliteremo per difendere e costruire altri modelli, aprire altre vie per un mondo in cui la giustizia sociale, solidarietà e uguaglianza sono delle esigenze e delle realtà concrete. Un mondo già all’opera nelle lotte ai quattro angoli del pianeta per:
- la rottura delle logiche capitaliste basate sullo sfruttamento;
- la fine del patriarcato e della divisione sessuale del lavoro;
- l’azione determinata contro i cambiamenti climatici e in favore di stili di vita che rispettano e preservano gli ecosistemi;
- un mondo basato sulla solidarietà tra i popoli, l’antimperialismo e l’internazionalismo, relazioni internazionali demilitarizzate
- il potere di decidere democraticamente di tutta l’organizzazione della vita comune e il diritto all’autodeterminazione per tutti i popoli
- la difesa della diversità culturale e linguistica
- l’uguaglianza reale delle popolazioni oppresse dal razzismo, pari diritti per tutti gli abitanti del pianeta

Invitiamo tutti i soggetti in accordo con questo appello a raggiungere la piattaforma. Noi chiamiamo tutte le persone di qui e di fuori che condividono questa visione a mobilitarsi per riunire il massimo delle forze per il G7 agosto a Biarritz.

I principi del funzionamento della piattaforma Paesi Baschi G7EZ 

- La piattaforma “G7 EZ!” è costituita, nei paesi Baschi (nord e sud) sulla base dell’ “Appello alla mobilitazione contro il G7 e il suo mondo” che riassume le ragioni per opporsi al G7 e i modi di vita alternativi difesi

- Sarà aperta a tutti i movimenti associativi e popolari, organizzazioni sindacali o politiche in accordo con questo appello e che vorranno partecipare

- Ha come obiettivo di coordinare e organizzare diverse mobilitazioni prima e durante il G7 d’agosto 2019 a Biarritz. I mezzi d’azione della piattaforma saranno quelli della battaglia delle idee (educazione popolare, condivisione di competenze militanti…), le mobilitazioni di massa o la disobbedienza civile

- La piattaforma lavorerà in collaborazione con le reti francesi, spagnole o internazionali che vorranno mobilitarsi in questa occasione

- Al di là del contenuto dell’appello, base politica della piattaforma, e delle mobilitazioni decise e organizzate in comune, le strutture partecipanti alla piattaforma si riservano di sviluppare i propri ragionamenti e iniziative contro il G7 nel rispetto delle altre componenti della piattaforma e evitando la concorrenza. La piattaforma non prenderà posizione riguardo le iniziative organizzate fuori dalla stessa

- La piattaforma applicherà, tra i principi che rivendica: la parità nella rappresentazione pubblica e comunicazione trilingue (basco, francese, spagnolo).