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One Struggle One Fight 

Da diverse settimane le studentesse e studenti di Fridays for Future organizzano manifestazioni in diverse parti del mondo per il nostro futuro e per una politica rispettosa del clima. Centinaia di migliaia di giovani hanno capito che non possiamo aspettare che la politica risolva i problemi del cambiamento climatico per noi. Le persone che siedono nei ministeri e nei consigli di amministrazione sono le stesse che traggono profitto dallo sfruttamento della nostra terra.
Dopo che la commissione governativa sul carbone ha raggiunto il “consenso” per la cessazione dell’uso di questa risorsa* – un consenso che è ancora peggio di quanto potessimo aspettarci – la RWE [proprietaria della miniera di carbone e della zona comprendente la foresta di Hambach e i villaggi circostanti, ndt] continua a distruggere i villaggi vicini alla miniera, ad abbattere e tagliare alberi; a rivoltare giardini, mentre le vicine vivono ancora nelle loro case.
Con l’organizzazione “Tutti i villaggi restano” (Alle-Dörfer-bleiben) si sta formando una resistenza contro quest’insensata dimostrazione di potere del gigante vacillante dell’energia. La distruzione di villaggi per un carbone di cui non avremo mai bisogno non può essere tollerata!
Riuniamo tutti questi movimenti e proclamiamo la prima manifestazione di Fridays for Future alla foresta di Hambach!
 
Ndt: La manifestazione ha avuto luogo con successo nel fine settimana del 22-23 febbraio 2019.
 
Fridays for future (Venerdì per il futuro) esiste anche in Italia e il 15 marzo ci sarà un grande sciopero globale indetto da questo movimento: https://www.fridaysforfuture.it/
 
Il 23 marzo ci sarà un grande manifestazione in difesa dei villaggi minacciati.
 
Qui il sito (in tedesco) dell’organizzazione Alle Dörfer bleiben: https://www.alle-doerfer-bleiben.de/
 
 *la commissione si è espressa per una cessazione nell’anno 2038, data che tutte le organizzazioni ambientaliste giudicano inadeguata e che è stata di fatto imposta da un compromesso con le lobby industriali, come ha dimostrato un’inchiesta della Deutsche Welle, ndt